ARTISTI E IMPRENDITORI, UN CONNUBIO POSSIBILE?
FEDERICO BOMBA, direzione strategica di progetti culturali / artista
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ARTISTI E IMPRENDITORI, UN CONNUBIO POSSIBILE?

FEDERICO BOMBA, direzione strategica di progetti culturali / artista

CARDAMOMO - Se fossi una spezia sarei un seme (cardamomo, probabilmente): penso di dare il meglio di me quando le idee sono ancora sottoterra.

Credi possa esistere un connubio artisti-imprenditori?Il rapporto tra artisti e imprenditori è difficile: per ragioni diverse nessuno dei due pensa che l’altro possa entrare in una relazione proficua di lavoro. Eppure io sono fermamente convinto che le imprese possano migliorare le loro competenze interne e il clima aziendale grazie alla Bellezza e ai suoi processi di produzione, così come gli artisti possano dismettere gli abiti dell’Art for art’s sake e sperimentarsi all’interno delle proprie comunità di riferimento, di cui di certo anche le imprese sono parte integrante.

Hai deciso di sperimentare tale connubio con il progetto Bioculture. Quali sono secondo te i requisiti essenziali perché un progetto così ambizioso possa funzionare?Bioculture nasce con l’obiettivo di valorizzare gli artisti che sono già pronti a questo salto, che hanno capito quanto il loro essere visionari e la loro capacità di produrre meravigliosa sorpresa possa incidere anche dal punto di vista economico nel benessere del proprio territorio, così come d’altra parte è accaduto per Raffaello o Lotto. L’arte contemporanea può e deve essere motore di innovazione etica e sostenibile ed è necessario che siano prima di tutto gli artisti ad essere consapevoli dell’importante ruolo che possono assumere.
Un progetto ambizioso come Bioculture può essere efficace solo se la rete di partner che la sostengono è stratificata e trasversale: non solo istituzioni culturali (Fondazione Marche Cinema Multimedia, Amat e Nottenera), ma anche esperti di comunicazione (Pepelab, Tonidigrigio e Social Media Team Marche) operatori del settore turistico (The Trip Mill, Viaggi e Miraggi Marche e Picenontheroad), amministrazioni comunali, strutture ricettive, associazioni di escursionisti e molti altri. Insomma, si tratta di coinvolgere l’intero territorio e di mettere in rete coloro che condividono le nostre stesse modalità di abitarlo, se vogliamo sperare che Bioculture possa camminare presto con le proprie gambe.
Un progetto culturale così socialmente stratificato ha il potere di cogliere i bisogni del territorio in cui si posa, leggendoli e indicando una terza via per soddisfarli. In questo modo la cultura assume un ruolo centrale nel racconto delle comunità e dei loro immaginari, oltre che nella produzione di reddito. L’arte torna ad essere contemporanea, dialogando con il proprio tempo in modo capillare, senza necessariamente semplificare i suoi mezzi espressivi, come a volte gli economisti della cultura sembrano suggerire.

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